21810441 - TEORIA DEI DIRITTI UMANI

Oggi i diritti umani sono la dottrina morale dominante per valutare lo status morale dell'ordine geopolitico contemporaneo. Nel XX secolo è emerso un ampio consenso sull'elaborazione di un giudizio delle nazioni contro un codice morale internazionale che prescrive determinati benefici e trattamenti per tutti gli esseri umani. In molte nazioni i dibattiti politici si animano per la negazione o per l'abuso dei diritti umani. I documenti legali per la tutela dei diritti umani si sono moltiplicati negli ultimi anni. Il corso esamina la base filosofica e il contenuto della dottrina dei diritti umani. Indaga inoltre il significato contemporaneo dei diritti umani, traccia lo sviluppo storico del concetto di diritti umani, partendo da discussione sulle origini filosofiche più antiche delle basi dei diritti umani e culminando con alcuni dei più recenti sviluppi nella loro codificazione. Il corso analizza infine le differenze formali e sostanziali che i filosofi hanno operato tra le varie forme e categorie di diritti umani, oltre che le giustificazioni delle loro rivendicazioni e le principali critiche attualmente a loro rivolte.

Curriculum

scheda docente | materiale didattico

Programma

La locuzione “diritti umani” denota un campo d'azione e un ampio ambito di studi di carattere interdisciplinare. Nella prima prospettiva, i diritti umani sono generalmente esprimono degli standard minimi di condotta a cui uno Stato deve attenersi nel relazionarsi alle persone sulle quali esercita la propria giurisdizione. Dalla fine della seconda guerra mondiale, su scala internazionale un certo numero di convenzioni, accordi, dichiarazioni d’intenti e protocolli d’intesa sono stati promulgati con l’indicazione di quali diritti ascrivibili agli individui sono da ritenersi fondamentali. Notevoli sforzi sono stati compiuti al fine di assicurare la migliore e più estesa tutela possibile in questo ambito. La tal cosa ha portato alla creazione di un sistema di giurisdizione virtualmente globale e a livelli multipli con l’istituzione di appositi tribunali internazionali. Anche se molti vedono i diritti umani come una costruzione occidentale, culturalmente di parte, basata su una concezione astratta e atomistica dell'individuo, l'idea che uno Stato promuova e compia atti crudeli e degradanti ripugna un numero crescente di persone a livello globale. Nella seconda prospettiva, si è ripetuto che i diritti umani, da un punto di vista descrittivo, sono poteri o proprietà appartenenti a tutti gli esseri umani in virtù della loro condizione di esseri umani. Che tutti gli esseri umani debbano poter godere di determinati diritti fondamentali è vista come una questione di giustizia globale. Oggi non solo le teorie dei diritti umani, che si preoccupano di fornire criteri per l’azione, ma anche le teorie sui diritti umani, che si preoccupano di questioni di natura fondazionale, sembrano essere in concorrenza tra loro. Il corso si concentra sulla teoria dell'autonomia, vulnerabilità, riconoscimento e giustizia di Axel Honneth. Vi è un accordo generale sul fatto che le società liberal-democratiche si basano su principi normativi, che richiedono disposizioni legali per garantire che i governi non violino i diritti fondamentali degli individui. Tuttavia, in parte a causa della complessità dei processi globali di integrazione, deregolamentazione e riforma, in parte a causa dell'influenza della critica anti-fondazionale (decostruzione; postmodernismo; relativismo), questi principi sembrano aver perso molto della loro originaria forza prescrittiva. Contro coloro che hanno affermato che tale problema è dovuto ad uno sfasamento tra indagine filosofica e applicazione pratica, Honneth ha sostenuto che più di tempi lunghi, c’è bisogno di ravvivare la speranza e la persistenza necessari alla trasformazione dei principi di libertà e giustizia in linee guida per l'azione politica. A suo avviso, i principi normativi alla base del discorso sui diritti umani sono formulati in un modo che ci impedisce di derivare linee guida per l'azione politica. In particolare, il corso esaminerà il modello di ricostruzione normativa che Honneth ha teorizzato sulla base di presupposti hegeliani allo scopo di situare la propria teoria della giustizia come riconoscimento nell'ambito dell’analisi di una varietà di istanze e pratiche istituzionali storicamente determinate che incarnano affermazioni esistenzialmente significative.

CONTENUTO DEL PROGRAMMA

- I diritti umani nella prospettiva filosofica: analisi ontologica ed epistemologica
- I resupposti psicologici della fruizione dei diritti fondamentali: rispetto di sé, fiducia in se stessi e autostima
- Le lotte per il riconoscimento e la grammatica morale dei conflitti sociali: l'analisi della "fabbrica sociale" dei diritti come foriera dei principi di giustizia
- Il diritto alla libertà e la fondazione sociale dell’etica democratica
- Le ragioni per l’esistenza della libertà giuridica e morale e le loro patologie
- La libertà sociale e i tre registri del “Noi” nelle relazioni sociali
- Riconoscimento e libero mercato: la sfera dei consumi, il mercato del lavoro e la sostenibilità ambientale
- I diritti umani nel dibattito etico contemporaneo
- Riflessione morale, diritti e forme della legislazione
- Diritti e doveri
- Le sfide del nostro tempo


Il corso è impartito in lingua italiana.

Testi Adottati

1) HONNETH, Axel, "Il diritto della libertà. Lineamenti per un’eticità democratica", trad. C. Sandrelli, Codice Edizioni, Torino 2015 (N.B. fino a pagina 308).

2) MILL, John Stuart Mill, Sulla libertà (testo inglese a fronte), a cura di G. Mollica, Bompiani, Milano 2000 (ISBN 978-88-4529-072-5). In alternativa la seguente edizione va anche bene: MILL, John Stuart, Saggio sulla libertà, trad. S. Magistretti, Il Saggiatore, Milano 2023 (ISBN 978-88-4283-256-0)

3) GALEOTTI, Anna E., “Hate Speech: un dibattito lungo due decenni” in «Biblioteca della libertà», vol. 54, n. 224, 2019, pp. 3-17 (l'articolo in questione è reperibile nella sezione FILES del Team TEORIA DEI DIRITTI UMANI AA2024/2025 sulla piattaforma MICROSOFT TEAMS. Qualora si presentassero problemi di accesso per reperire l'articolo si prega di contattare prontamente il docente)

4) BESUSSI, Antonella, “Hate Speech: una categoria inattendibile” in «Biblioteca della libertà», vol. 54, n. 224, 2019, pp. 39-54 (l'articolo in questione è reperibile nella sezione FILES del Team TEORIA DEI DIRITTI UMANI AA2024/2025 sulla piattaforma MICROSOFT TEAMS. Qualora si presentassero problemi di accesso per reperire l'articolo si prega di contattare prontamente il docente)

Modalità Erogazione

Le lezioni frontali sono concepite come lezioni di natura interattiva basate sull'uso del "metodo socratico". Ogni sessione introduce un argomento specifico attraverso il lavoro espositivo ed esegetico. L'insegnante attirerà l'attenzione sui punti chiave dei testi sulla base di un'adeguata contestualizzazione e si soffermerà sulle difficoltà di interpretazione. L'insegnante farà inoltre riferimento alle questioni-chiave nei dibattiti attuali attraverso esempi, casi e confronti pertinenti. Ogni sessione, in vista della quali gli studenti debbono tenersi preparati, richiede una partecipazione attiva. Il dibattito in classe è una risorsa indispensabile. Ci si affiderà anche al possibile contributo di uno o due docenti ospiti, e verranno utilizzati materiali audio-video per il supporto.

Modalità Frequenza

La frequenza non è obbligatoria ma vivamente consigliata ai fini di un più coerente e completo apprendimento.

Modalità Valutazione

E' previsto un esame orale finale.

scheda docente | materiale didattico

Programma

La locuzione “diritti umani” denota un campo d'azione e un ampio ambito di studi di carattere interdisciplinare. Nella prima prospettiva, i diritti umani sono generalmente esprimono degli standard minimi di condotta a cui uno Stato deve attenersi nel relazionarsi alle persone sulle quali esercita la propria giurisdizione. Dalla fine della seconda guerra mondiale, su scala internazionale un certo numero di convenzioni, accordi, dichiarazioni d’intenti e protocolli d’intesa sono stati promulgati con l’indicazione di quali diritti ascrivibili agli individui sono da ritenersi fondamentali. Notevoli sforzi sono stati compiuti al fine di assicurare la migliore e più estesa tutela possibile in questo ambito. La tal cosa ha portato alla creazione di un sistema di giurisdizione virtualmente globale e a livelli multipli con l’istituzione di appositi tribunali internazionali. Anche se molti vedono i diritti umani come una costruzione occidentale, culturalmente di parte, basata su una concezione astratta e atomistica dell'individuo, l'idea che uno Stato promuova e compia atti crudeli e degradanti ripugna un numero crescente di persone a livello globale. Nella seconda prospettiva, si è ripetuto che i diritti umani, da un punto di vista descrittivo, sono poteri o proprietà appartenenti a tutti gli esseri umani in virtù della loro condizione di esseri umani. Che tutti gli esseri umani debbano poter godere di determinati diritti fondamentali è vista come una questione di giustizia globale. Oggi non solo le teorie dei diritti umani, che si preoccupano di fornire criteri per l’azione, ma anche le teorie sui diritti umani, che si preoccupano di questioni di natura fondazionale, sembrano essere in concorrenza tra loro. Il corso si concentra sulla teoria dell'autonomia, vulnerabilità, riconoscimento e giustizia di Axel Honneth. Vi è un accordo generale sul fatto che le società liberal-democratiche si basano su principi normativi, che richiedono disposizioni legali per garantire che i governi non violino i diritti fondamentali degli individui. Tuttavia, in parte a causa della complessità dei processi globali di integrazione, deregolamentazione e riforma, in parte a causa dell'influenza della critica anti-fondazionale (decostruzione; postmodernismo; relativismo), questi principi sembrano aver perso molto della loro originaria forza prescrittiva. Contro coloro che hanno affermato che tale problema è dovuto ad uno sfasamento tra indagine filosofica e applicazione pratica, Honneth ha sostenuto che più di tempi lunghi, c’è bisogno di ravvivare la speranza e la persistenza necessari alla trasformazione dei principi di libertà e giustizia in linee guida per l'azione politica. A suo avviso, i principi normativi alla base del discorso sui diritti umani sono formulati in un modo che ci impedisce di derivare linee guida per l'azione politica. In particolare, il corso esaminerà il modello di ricostruzione normativa che Honneth ha teorizzato sulla base di presupposti hegeliani allo scopo di situare la propria teoria della giustizia come riconoscimento nell'ambito dell’analisi di una varietà di istanze e pratiche istituzionali storicamente determinate che incarnano affermazioni esistenzialmente significative.

CONTENUTO DEL PROGRAMMA

- I diritti umani nella prospettiva filosofica: analisi ontologica ed epistemologica
- I resupposti psicologici della fruizione dei diritti fondamentali: rispetto di sé, fiducia in se stessi e autostima
- Le lotte per il riconoscimento e la grammatica morale dei conflitti sociali: l'analisi della "fabbrica sociale" dei diritti come foriera dei principi di giustizia
- Il diritto alla libertà e la fondazione sociale dell’etica democratica
- Le ragioni per l’esistenza della libertà giuridica e morale e le loro patologie
- La libertà sociale e i tre registri del “Noi” nelle relazioni sociali
- Riconoscimento e libero mercato: la sfera dei consumi, il mercato del lavoro e la sostenibilità ambientale
- I diritti umani nel dibattito etico contemporaneo
- Riflessione morale, diritti e forme della legislazione
- Diritti e doveri
- Le sfide del nostro tempo


Il corso è impartito in lingua italiana.

Testi Adottati

1) HONNETH, Axel, "Il diritto della libertà. Lineamenti per un’eticità democratica", trad. C. Sandrelli, Codice Edizioni, Torino 2015 (N.B. fino a pagina 308).

2) MILL, John Stuart Mill, Sulla libertà (testo inglese a fronte), a cura di G. Mollica, Bompiani, Milano 2000 (ISBN 978-88-4529-072-5). In alternativa la seguente edizione va anche bene: MILL, John Stuart, Saggio sulla libertà, trad. S. Magistretti, Il Saggiatore, Milano 2023 (ISBN 978-88-4283-256-0)

3) GALEOTTI, Anna E., “Hate Speech: un dibattito lungo due decenni” in «Biblioteca della libertà», vol. 54, n. 224, 2019, pp. 3-17 (l'articolo in questione è reperibile nella sezione FILES del Team TEORIA DEI DIRITTI UMANI AA2024/2025 sulla piattaforma MICROSOFT TEAMS. Qualora si presentassero problemi di accesso per reperire l'articolo si prega di contattare prontamente il docente)

4) BESUSSI, Antonella, “Hate Speech: una categoria inattendibile” in «Biblioteca della libertà», vol. 54, n. 224, 2019, pp. 39-54 (l'articolo in questione è reperibile nella sezione FILES del Team TEORIA DEI DIRITTI UMANI AA2024/2025 sulla piattaforma MICROSOFT TEAMS. Qualora si presentassero problemi di accesso per reperire l'articolo si prega di contattare prontamente il docente)

Modalità Erogazione

Le lezioni frontali sono concepite come lezioni di natura interattiva basate sull'uso del "metodo socratico". Ogni sessione introduce un argomento specifico attraverso il lavoro espositivo ed esegetico. L'insegnante attirerà l'attenzione sui punti chiave dei testi sulla base di un'adeguata contestualizzazione e si soffermerà sulle difficoltà di interpretazione. L'insegnante farà inoltre riferimento alle questioni-chiave nei dibattiti attuali attraverso esempi, casi e confronti pertinenti. Ogni sessione, in vista della quali gli studenti debbono tenersi preparati, richiede una partecipazione attiva. Il dibattito in classe è una risorsa indispensabile. Ci si affiderà anche al possibile contributo di uno o due docenti ospiti, e verranno utilizzati materiali audio-video per il supporto.

Modalità Frequenza

La frequenza non è obbligatoria ma vivamente consigliata ai fini di un più coerente e completo apprendimento.

Modalità Valutazione

E' previsto un esame orale finale.