I PFD del Dottorato di ricerca in Governo, Economia e Istituzioni
Il Curriculum del Dottorato in “Governo, Economia e Istituzioni” si articola in Programmi di formazione dottorale.
Essi si svolgono sotto la responsabilità di un docente e rappresentano le linee di investigazione che caratterizzano il Dottorato. Sono contestualizzati nella complessiva attività di ricerca del Dipartimento di Scienze Politiche e ne costituiscono i filoni principali. Ognuno di essi presenta al suo interno alcune specifiche aree di ricerca.
La domanda di partecipazione alla procedura di selezione dei dottorandi per il Dottorato in “Governo e istituzioni” di Roma Tre è per la partecipazione al programma di formazione dottorale su un tema di ricerca diretto da uno dei docenti del collegio di dottorato. Al momento della domanda, infatti, il candidato dovrà presentare un progetto di ricerca per uno dei Programmi di formazione dottorale offerti, e indicare più specificamente in quale delle aree di ricerca che ciascun programma prevede intenda collocarlo.
I Programmi sono orientati altresì alla formazione del dottorando in un’area scientifica e/o tematica specifica. Ogni dottorando è quindi inserito in un programma di formazione dottorale il cui responsabile ha – tra l’altro – il compito di predisporre un piano formativo ad hoc, eventualmente in accordo con il docente tutor. Il Programma verrà difatti adattato dal responsabile alle specifiche esigenze della ricerca del dottorando prevedendo una serie di attività orientate al suo progetto, tra cui:
- required readings, con relazioni scritte e orali da parte dei dottorandi che saranno oggetto di analisi e discussione comune;
- esercitazioni bibliografiche e di ricerca;
- seminari di ricerca specializzata (anche in collaborazione con altri Programmi di formazione dottorale individuati come affini);
- partecipazione a seminari, convegni, workshop, scuole estive/invernali.
L’impatto della sussidiarietà sociale: l’“autonoma iniziativa” dei privati nello svolgimento di attività di interesse generale (IUS/01)
Responsabile: Benedetta Agostinelli
Il programma mira a indagare il variegato ambito dove i privati concretamente agiscono, quali singoli o associati, perseguendo fini di solidarietà ed utilità sociale.
Tale ambito, in parte specificamente regolato da norme e comprendente il terzo settore, le imprese, i singoli cittadini, si connota per l’adozione di strumenti negoziali che, pur avendo una natura privatistica, così come il soggetto che li impiega, sono plasmati per realizzare attività di interesse generale, che l’ordinamento deve favorire a norma dell’art. 118, comma 4, della Costituzione.
Grazie specialmente al rilievo assunto dalla sostenibilità nel quadro eurounitario, un’attenzione crescente ha acquistato, in ambito spiccatamente economico, la responsabilità sociale d’impresa, indicatore sempre più diffuso dell’impatto sociale e ambientale dell’attività esercitata anche in via esclusiva a fine di lucro.
Area di ricerca:
- Enti del terzo settore
- Impresa sociale, società benefit, responsabilità sociale d’impresa
- Finanza etica
- Sharing economy
Diritto privato comparato ed europeo (IUS/02)
Responsabile: Raffaele Torino
Il programma è diretto alla promozione di ricerche aventi ad oggetto analisi comparative di istituti, regole e tecniche riconducibili al diritto privato ed appartenenti a ordinamenti giuridici diversi e agli ordinamenti giuridici multilivello, nonché le ricerche riguardanti l’unificazione del diritto, anzitutto in relazione al mercato interno e al mercato unico digitale, ed il suo impatto sui sistemi giuridici nazionali.
In particolare, privilegiando quale metodo di studio la comparazione giuridica, il programma si occupa:
1) nel contesto della globalizzazione dei mercati e dei rapporti giuridici, di studiare i contratti commerciali internazionali fra parti provenienti da diversi paesi o giurisdizioni, che regolano le condizioni di acquisto, vendita o scambio di beni o servizi;
2) nel contesto del mercato interno europeo, la regolamentazione dell’attività imprenditoriale degli operatori economici primari (imprese e società) e la disciplina di protezione degli interessi e dei diritti dei consumatori;
3) nel contesto della ‘società delle piattaforme’, di studiare la disciplina della commercializzazione online, la responsabilità degli intermediari e delle piattaforme digitali, la tutela dei diritti della personalità nel web, la circolazione digitale dei beni immateriali, la protezione e circolazione dei dati personali, la disciplina giuridica dei Big Data, la regolamentazione della blockchain e delle criptoattività, i profili giuridici degli smart contracts e dei sistemi di IA, le relazioni giuridiche nei metaversi.
Aree di ricerca:
- Diritto dei contratti commerciali comparato, internazionale ed europeo
- Diritto delle imprese e delle società comparato ed europeo
- Diritto dei consumatori comparato ed europeo
- Diritto privato digitale comparato ed europeo
La responsabilità sociale dell’impresa (IUS/07)
Responsabile: Roberto Romei
Il programma mira ad indagare se vi sia e come si declini una responsabilità sociale dell’impresa.
Con questa espressione si intende fare riferimento al se l’impresa, oltre a perseguire il proprio fine, e cioè un fine di lucro, debba o possa anche perseguire altre finalità, come ad esempio tenere in considerazione nella sua azione finalità di interesse generale (ad es. ambientali), o se la sua azione – e più in generale, l’azione di soggetti privati – possa essere utilizzata per perseguire anche interessi di natura pubblica (ad es. di miglioramento dell’efficienza del mercato del lavoro)
Il programma si inserisce nel dibattito che interessa ormai diverse aree, da quella giuridica a quelle sociologica a quella economia, sulla esistenza di una nozione di “impresa sostenibile”
Aree di ricerca:
- Gestione dell’impresa
- Responsabilità sociale d’impresa
- Analisi delle politiche pubbliche
La circolazione transnazionale dei servizi (IUS/07)
Responsabile: Roberto Romei
Il programma ha la finalità di individuare i principi regolativi e le linee di tendenza della disciplina in materia di libera circolazione dei servizi nello spazio UE sia rispetto alla disciplina del rapporto di lavoro che rispetto ad altri profili di carattere giuridico e di carattere economico.
Queste forme di mobilità dei servizi – che vanno distinte alla libera circolazione dei lavoratori all’interno della UE, che è un fenomeno che pone problemi diversi e più semplici – sono sempre più diffuse e sollevano questioni sociali e giuridiche di grande importanza che coinvolgono i sistemi regolativi ma anche il sistema sociale e produttivo dei singoli Stati membri dell’UE
Aree di ricerca:
- Diritto dell’Unione Europa
- Libertà di concorrenza
- Sistemi di regolazione statali
Tutela dei diritti fondamentali e nuove vulnerabilità (IUS/08)
Responsabile: Paolo Scarlatti
Il programma mira ad indagare la problematica della tutela dei diritti alla luce delle nuove forme della vulnerabilità che si sono andate progressivamente affermando in ambito nazionale e sovranazionale.
Il ricorso sempre più frequente al concetto di vulnerabilità nel campo dei diritti segna infatti una traiettoria inedita nella evoluzione dei sistemi di protezione dei diritti fondamentali nel contesto dello Stato costituzionale. Tale traiettoria, che si lega alla crisi dello Stato sociale, ripropone su nuove basi il problema del rapporto tra prerogative delle Corti e discrezionalità del legislatore, trovando il suo ambito privilegiato di ricerca nella integrazione tra ordinamenti giudici diversi. Ed è in questa prospettiva “multilivello” che si colloca l’indagine sulla effettività dei presidi posti a tutela dei diritti delle persone vulnerabili.
Aree di ricerca:
- La tutela multilivello dei diritti
- La nozione di vulnerabilità e di “gruppo vulnerabile” nella giurisprudenza delle Corti sovranazionali
- Protezione costituzionale dei soggetti deboli e nuove istanze della vulnerabilità
- La vulnerabilità nel contesto della giustizia costituzionale
Costituzione italiana ed Unione Europea (IUS/08 e IUS/09)
Responsabile: Massimo Siclari
Il programma ha come obiettivo la formazione alla ricerca avanzata sui pubblici poteri anche in relazione alle conseguenze giuridico-istituzionali che il processo di integrazione europea ha comportato nella prospettiva della cosiddetta “multilevel governance”.
Aree di ricerca:
- Trasformazioni della funzione normativa
- Forma di governo italiana con particolare riguardo al ruolo delle Assemblee rappresentative
- Corte costituzionale e Corti sovranazionali
- I diritti fondamentali nella dimensione nazionale ed europea.
Trasformazioni della rappresentanza parlamentare (IUS/08 e IUS/09)
Responsabile: Michela Manetti
Il programma ha come obiettivo la formazione alla ricerca avanzata sul ruolo dei Parlamenti. È stato giustamente osservato che i Parlamenti sono sempre in crisi : è il loro ruolo di cerniere tra società e Stato a farne il punto di attacco di tutti i cambiamenti che maturano in seno alla collettività. Questi richiedono un continuo sforzo di adattamento che oggi in particolare riguardano i rapporti tra gli eletti e gli elettori e la funzionalità dei lavori parlamentari.
Aree di ricerca:
- La crisi del divieto di mandato imperativo
- Il trasfughismo parlamentare
- Lo svolgimento congiunto dei lavori di Camera e Senato
Regionalismo e federalismo (IUS/08, IUS/09)
Responsabile: Antonio Iannuzzi
Il programma ha come obiettivo la formazione alla ricerca avanzata sugli ordinamenti statuali “composti”, con particolare riguardo all’esperienza italiana ed al processo d’integrazione europea. Il ruolo e le competenze delle Regioni nella forma di Stato italiana è sempre stato oggetto di dibattito e di proposte di riforma. Il punto di arrivo è ancora lontano, nell’alternanza fra spinte centripete e centrifughe. E’ oggetto di questo programma la prospettiva di ricerca dell’esperienza regionale, lo studio delle competenze normative fra Stato e regioni, gli ordinamenti regionali, la partecipazione delle Regioni alla fase ascendente e discendente del diritto dell’UE. Il programma rivolge particolare interesse verso il processo di integrazione europea.
Aree di ricerca:
- Fonti del diritto regionale
- Forma di governo ed organizzazione delle Regioni
- Regionalismo differenziato
- Il processo di integrazione europea
- Gli squilibri regionali e la coesione territoriale.
Regolazione, pianificazione e gestione degli usi della costa (IUS/10)
Responsabile: Maria De Benedetto
La regolazione del demanio marittimo ad uso turistico-ricreativo costituisce in Italia un vero e proprio incaglio regolatorio. Il dibattito pubblico è fortemente condizionato da una sorta di miopia del regolatore, un eccesso di prossimità alla materia che viene definita a partire dalla rappresentanza degli interessi organizzati, così orientando il confronto istituzionale alle criticità concorrenziali della disciplina, oggetto di procedure d’infrazione.
Mancano la contezza politica e l’architettura istituzionale necessarie ad inquadrare le scelte pubbliche nel più ampio quadro della Gestione integrata delle zone costiere-GIZC, la strategia europea lanciata con la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del consiglio 2002/413/CE la quale richiede di integrare obiettivi ambientali e socio-economici, promuovendo un approccio di gestione ed utilizzo sostenibile delle risorse in ambito costiero e marino.
Così, é urgente promuovere attività di ricerca volta a conseguire una maggiore capacità di governo dei litorali, possibile solo in un quadro regolatorio organico, suggerito dal modello spagnolo dalla Ley de Costas o da quello della Coastal Regulation indiana. Si tratta, di cambiare decisamente la strategia della regolazione, modificandone primariamente l’oggetto: non più esclusivamente spiagge (uso turistico-ricreativo) ma coste e i loro molteplici possibili usi che vanno resi compatibili nella prospettiva della protezione e valorizzazione.
Il programma di ricerca si propone di promuovere lo studio della regolazione, pianificazione e gestione degli usi della costa con un approccio integrato alla disciplina europea ed italiana; con attenzione ai processi decisionali, avendo particolare riguardo all’istruttoria dei procedimenti di regolazione, pianificazione e gestione degli usi delle coste; con una apertura interdisciplinare che consideri la rilevanza di aspetti geografici, geologici, ambientali, urbanistici, economici e ogni altro aspetto che possa rilevare; con una attenzione ai profili di comparazione della disciplina in materia.
Aree di ricerca:
- La regolazione europea, nazionale, regionale degli usi delle coste. La regolazione degli usi delle coste in altri ordinamenti.
- La pianificazione degli usi delle coste: regole, saperi settoriali ed evidenze empiriche
- La gestione degli usi delle coste: partecipazione ai procedimenti, semplificazione delle procedure, profili finanziari, sistemi di incentivo allo svolgimento delle funzioni amministrative.
Potere amministrativo, diritti e garanzie procedurali (IUS/10)
Responsabile: Francesca Di Lascio
La crescente diffusione a livello statale, ultrastatale e globale di principi e istituti propri del diritto amministrativo (o, meglio, di diritto delle amministrazioni pubbliche) sta mostrando come, dopo alcuni decenni di politiche volte a perseguire la riduzione delle dimensioni soggettive e oggettive dei sistemi amministrativi, la tendenza appaia ora invertita. Per altro verso, l’attività dei pubblici poteri si rivela in molti settori di regolazione largamente inadeguata al raggiungimento degli obiettivi posti dalle leggi che la disciplinano.
Su questa base, il programma dottorale mira ad indagare quali siano le cause che determinano al contempo una nuova espansione del diritto amministrativo e la sua crisi di effettività, con più generale riguardo agli effetti delle trasformazioni in corso sulle relazioni tra amministrazione, operatori economici e cittadini. In particolare, l’aumento dei conflitti e del ricorso alla tutela giurisdizionale (a livello non solo nazionale ma anche ultrastatale) suggerisce l’inefficacia dei tradizionali meccanismi di partecipazione al procedimento e all’adozione delle decisioni amministrative e, in alcuni casi, un rafforzamento delle decisioni unilaterali di carattere autoritativo. In questo quadro, occorre, quindi, analizzare in chiave nuova non solo i modelli di tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi a protezione necessaria ma anche i modi di esercizio del potere nell’ambito di sedi non giudiziali di protezione, a partire dal procedimento amministrativo.
Aree di ricerca:
- La partecipazione degli interessati all’adozione delle regole e delle decisioni amministrative
- Digitalizzazione dell’attività amministrativa e garanzia dei diritti
- Procedimenti amministrativi algoritmici e decisioni automatizzate
- Le riforme della Pubblica Amministrazione
- Politiche e strumenti di semplificazione per migliorare l’azione amministrativa
Transizione ambientale e diritti della natura (IUS/10)
Responsabile: Francesca Di Lascio
Tradizionalmente, nei sistemi giuridici di civil law la protezione delle risorse naturali è stata perseguita principalmente attraverso il modello demaniale di matrice francese fondato sul concetto di proprietà pubblica.
Nell’ultimo ventennio, il modello di tutela offerto dal demanio ha però dimostrato la sua inadeguatezza ed è stato messo in discussione sotto diverse prospettive.
Da un lato il dibattito sui beni comuni (talvolta assimilati alle res communes omnium di natura romanistica) ha portato alla critica dello stesso concetto di proprietà pubblica; dall’altro, la crescente valorizzazione dei principi propri della tutela ambientale, ormai accolti dal diritto europeo e globale, ha posto la necessità di ipotizzare forme di tutela alternative basate non sul regime proprietario dei beni naturali ma sulla loro attitudine a garantire diritti fondamentali dell’uomo. In questo filone si inseriscono, ad esempio, i c.d. climate cases attraverso cui i ricorrenti cercano di ottenere dai giudici condanne di adempimento contro gli Stati al fine di ottenere l’adozione di misure di contrasto al cambiamento climatico così da tutelare i diritti delle generazioni presenti e future. Oppure l’adozione di regole che impongono la protezione delle risorse naturali aldilà del loro regime proprietario, come nel caso delle Reti Natura 2000 o del Patrimonio Unesco.
Accanto ai modelli di protezione descritti, si collocano quelli in cui la tutela avviene mediante una inversione della prospettiva antropocentrica e la Natura, in quanto tale, diviene soggetto di diritto titolare di proprie pretese perché le viene riconosciuto il possesso della personalità giuridica e, quindi, la capacità di compiere azioni giuridiche. Esempi in tal senso si rinvengono sia in diversi Stati del sud America, sia in Africa, sia in Nuova Zelanda.
Questo modello di tutela rappresenta, ad oggi, una nuova possibile prospettiva che può essere indagata per valutare possibili alternative ai regimi tradizionali dei sistemi europei.
Aree di ricerca:
- Climate change litigation e tutela dei diritti delle generazioni future
- New Green Deal europeo e nuove politiche di protezione delle risorse naturali
- Demanio planetario e global commons
- Concessione di beni demaniali e tutela ambientale
- Transizione ecologica e appalti verdi
Pianificare la rigenerazione: nuovi modelli sostenibili di gestione dei territori urbani (IUS/10)
Responsabile: Francesca Di Lascio
Nel corso degli ultimi quarant’anni il governo del territorio è stato inciso, da un lato, da una lunga transizione demografica caratterizzata da una costante contrazione del saldo naturale non compensata dal crescente fenomeno immigratorio, e dall’altra, dall’aumento della competitività sui territori e fra i territori, anche in ragione dell’impatto di fenomeni di natura transnazionale. Di fronte a questo processo gli strumenti tradizionali della pianificazione territoriale hanno mostrato i loro limiti. Il legislatore si è attivato per invertire questa tendenza, dando avvio ad una nuova stagione normativa tesa a rinnovare gli strumenti di governo del territorio con l’obiettivo di rifunzionalizzare il patrimonio abbandonato. Ne è derivato un crescente interesse per la rigenerazione dei territori urbanizzati, tradizionalmente fondata su interventi concentrati su singoli edifici, aree o su limitate porzioni di queste. Il rinnovamento degli strumenti normativi e amministrativi è avvenuto soprattutto su scala regionale e locale, mentre a livello nazionale, nonostante i numerosi tentativi registrati negli ultimi anni, manca ancora una coerente e sistematica legge di riferimento.
In questo contesto, il ricorso alla rigenerazione favorito dal decisore pubblico punta a stimolare principalmente l’offerta dell’iniziativa privata, delineando un mutamento degli usi del territorio le cui trasformazioni puntuali sono correlate ad un rinnovamento dei tradizionali strumenti di pianificazione. Tale riordino trova un elemento di stimolo nelle numerose esperienze di natura civica diffuse su tutto il territorio nazionale nell’ultimo decennio, in cui la trasformazione nell’uso degli immobili abbandonati e degradati è promossa da cittadini attivi e da soggetti del terzo settore, anche in forza di regolamenti comunali e di leggi dedicate a specifici beni. È in fase di emersione una nuova funzione di governo del territorio, che presenta tratti innovativi, tra cui i due principali sono costituiti da un ricorso prevalente agli accordi e alla negoziazione degli interessi e da una nuova concettualizzazione del tempo nell’azione amministrativa, dal momento che la provvisorietà e la temporaneità degli usi del territorio entra a far parte strutturalmente degli atti giuridici prodotti dalla Pubblica Amministrazione.
Aree di ricerca:
- Rigenerazione urbana condivisa e processi di partecipazione attiva
- Rigenerazione urbana e forme di partenariato pubblico – privato
- Gli usi temporanei dei beni e degli spazi pubblici
- Rigenerazione urbana, conflitti e moduli consensuali
- Recupero e riuso di immobili abbandonati e di aree deindustrializzate
Poteri pubblici e mercati nel contesto post-pandemico (IUS/10)
Responsabile: Livia Lorenzoni
La recente crisi pandemica ha profondamente inciso sui modelli, i soggetti coinvolti, e le forme giuridiche di intervento dei poteri pubblici nell’economia. La recente messa a disposizione di ingenti fondi europei per il risanamento delle economie degli Stati membri, con il Next Generation EU, ha riportato all’attualità gli strumenti legati alla pianificazione economica generale. D’altra parte, l’amministrazione pubblica deve confrontarsi con un nuovo modo di operare, improntato alla progettualità ed al rispetto di tempistiche stringenti per la realizzazione di importanti riforme strutturali.
In questo contesto, il programma dottorale mira ad indagare quali siano gli elementi di novità e di continuità rispetto all’azione dei pubblici poteri in relazione alle attività economiche private e di interesse pubblico nel contesto post-pandemico.
Aree di ricerca:
- La liberalizzazione amministrativa ed economica come strumento di risposta alle crisi;
- Le nuove forme di pianificazione economica e il loro impatto sugli strumenti di intervento pubblico nell’economia;
- Le criticità e le opportunità del PNRR con riferimento alle riforme amministrative.
Mercati finanziari e ciclo economico (SECS-P/01)
Responsabile: Stefano D’Addona
Il programma di ricerca si occupa di studiare i legami tra l’andamento dei mercati monetari e finanziari ed il ciclo economico, anche in economia aperta. In particolare, si analizzeranno i fattori che spiegano la valutazione delle attività finanziarie in un contesto di equilibrio generale e come gli shock finanziari si trasmettono all’economia reale. Inoltre, verranno analizzate le conseguenze per l’economia reale delle politiche monetarie volte al contenimento degli shock finanziari, e la loro efficacia all’interno di dei diversi sistemi di governance fiscale. Il programma porrà anche particolare attenzione al ruolo dei mercati finanziari alla luce della evoluzione delle relazioni economiche internazionali.
Aree di ricerca:
- Shock finanziari ed economia reale
- Politiche monetarie e globalizzazione finanziaria
- Scelte di politica fiscale, determinanti del ciclo economico e rischio sovrano
- Le relazioni economiche internazionali e il ruolo dei mercati monetari e finanziari
Sostenibilità dei conti pubblici, solvibilità fiscale e crisi finanziarie (SECS-P/02, SECS-P/03)
Responsabile: Cosimo Magazzino
Il programma di ricerca esamina le tematiche della sostenibilità dei conti pubblici, della solvibilità fiscale e dell’insolvenza finanziaria. In particolare, vengono presi in considerazione i fattori che possono determinare una crisi da insolvenza finanziaria e le eventuali politiche di stabilizzazione fiscale; i legami tra la gestione della finanza pubblica e il processo di crescita economica; le interdipendenze tra politiche fiscali e politiche monetarie.
Aree di ricerca:
- Sostenibilità dei conti pubblici
- Solvibilità fiscale
- Insolvenza finanziaria
- Coordinamento delle politiche economiche.
Politiche ambientali, sostenibilità ed economia circolare (SECS-P/02, SECS-P/06)
Responsabile: Cosimo Magazzino
Il programma di ricerca esamina le relazioni tra politiche ambientali ed energetiche alla luce dei processi di transizione energetica e nel quadro della sostenibilità ambientale. Inoltre, vengono analizzati gli elementi rilevanti dell’economia circolare e dell’economia delle risorse naturali. Tematiche rilevanti sono la curva di Kuznets ambientale, il ciclo e la gestione dei rifiuti, la dinamica dei prezzi delle materie prime, il cambiamento climatico. Il programma prevede la partecipazione a gruppi di ricerca internazionali per la creazione di base di dati e la realizzazione di ricerche congiunte.
Aree di ricerca:
- Curva di Kuznets ambientale
- Ciclo e gestione dei rifiuti
- Dinamica dei prezzi delle materie prime
- Cambiamento climatico
- Economia circolare.
Digitalizzazione, globalizzazione e politiche di intervento (SECS-P/02)
Responsabile: Edoardo Marcucci
Il programma analizza e approfondisce il tema della digitalizzazione, il suo rapporto con i processi di globalizzazione e l’impatto che essi hanno sulle città quali centro di propulsione dello sviluppo economico, sociale e politico.
Lo sviluppo digitale e tecnologico cambierà il modo in cui il mondo e le città funzionano. Tendenze come l’e-commerce, la connettività, l’automazione e l’economia circolare modificheranno le abitudini e i comportamenti degli individui. Da un lato si prospettano grandi opportunità per aumentare l’efficienza, ma allo stesso tempo occorre valutare attentamente i possibili effetti indesiderati che l’adozione delle nuove tecnologie (e.g. IoT, blockchain, veicoli a guida autonoma, physical internet, intelligenza artificiale) potrebbero indurre. Si prevede, infatti, che la rapida diffusione delle nuove tecnologie produrrà un forte impatto nel prossimo futuro ridisegnando non solo i modelli di business attuali ma, verosimilmente, rendendone possibili altri modificandone al contempo il loro impatto ambientale ed economico e alterando, più in generale, l’interazione sociale e politica.
Il programma di ricerca mira a cogliere, analizzare e riflettere criticamente sulle implicazioni che le politiche di intervento digitale possono avere su sviluppo economico, salvaguardia ambientale, sicurezza globale ed equità sociale. Tale obiettivo viene perseguito indagando le questioni strettamente connesse, da un lato, alle implicazioni geopolitiche, che gli interventi possono avere su diverse scale territoriali, e, dall’altro, a quelle economico-ambientali i cui effetti, manifestandosi all’interno di un complesso ed articolato network di reti, infrastrutture e servizi, non è semplice prevedere o determinare.
Per studiare gli effetti di tale fenomeno bisognerà essere in grado di analizzare le relazioni causali nei diversi sistemi. Le domande di ricerca a cui si deve una risposta articolata e strutturata includono: In che modo la nuova tecnologia influenzerà i modelli di business a livello globale? Quali saranno le ripercussioni sulle città? Quali sono gli effetti sistemici a livello sociale? Come dovrebbero essere progettate le politiche e le strategie di intervento per favorire uno sviluppo sostenibile?
Aree di ricerca:
- Politiche di intervento e supporto all’innovazione tecnologica digitale
- Tendenze e impatti dell’innovazione digitale sui processi di globalizzazione
- Dati, informazioni e modelli di business
- Pianificazione partecipata, stakeholder-analysis e promozione dell’innovazione.
Economia Sanitaria (SECS-P/03)
Responsabile: Monica Auteri
Il programma di ricerca si propone di fornire gli strumenti per valutare il comportamento economico e la politica relativa ai risultati sanitari, ai comportamenti sanitari e ai mercati dell’assistenza sanitaria. Intende inoltre offrire una comprensione del quadro che gli economisti sanitari utilizzano per condurre ricerche empiriche.
Dapprima verranno presentati i principi fondamentali dell’economia nel contesto della salute, e quindi si procederà ad a esplorare le molte caratteristiche e idiosincrasie incorporate nell’economia della salute. Ogni lezione comporterà una combinazione di lezioni, discussioni in classe, gruppi di lavoro e/o esperimenti mentali. Inizieremo la maggior parte delle lezioni discutendo le letture e le principali conclusioni.
Aree di ricerca:
- Domanda e offerta di salute e assistenza sanitaria
- Incertezza e assicurazione malattia
- Disparità nell’utilizzo dell’assistenza sanitaria e nei risultati sanitari
- Esternalità sanitarie
Politiche di mobilità sostenibile (SECS-P/06)
Responsabile: Valerio Gatta
Il programma analizza e approfondisce il tema delle politiche di trasporto per uno sviluppo sostenibile. La qualità ambientale, l’equità sociale, la vitalità economica e il cambiamento climatico hanno fatto convergere l’interesse verso lo sviluppo sostenibile. Il programma investiga il ruolo delle politiche di trasporto e la capacità di bilanciare gli impatti economici, sociali e ambientali. Si prevedono ricerche sul campo per l’acquisizione di dati primari in sinergia con le attività del Transport Research Lab di Scienze Politiche. I temi trattati sono in linea con il cluster “Climate, Energy and Mobility” relativo al Pilastro 2 “Global Challenges and Industrial Competitiveness” del prossimo Programma Quadro Europeo per la Ricerca e l’Innovazione Horizon Europe 2021-2027. Il programma del dottorato prevede, infatti, una concreta e fattiva partecipazione a gruppi di ricerca internazionali per la progettazione/acquisizione competitiva di fondi.
Aree di ricerca:
- Soluzioni innovative e politiche di intervento
- Governance multi-livello e processi decisionali
- City logistics
- Analisi comportamentali e leve del cambiamento.
Diritto, scienza, tecnologia (IUS/09)
Responsabile: Antonio Iannuzzi
Il programma di ricerca mira ad analizzare le forme di interazione fra diritto, scienza e tecnologia. La rivoluzione tecnologica in atto sta determinando un importante condizionamento sul diritto e sui diritti, perciò la regolazione a contenuto tecnico-scientifico è destinata ad acquisire un peso sempre più rilevante all’interno degli ordinamenti giuridici contemporanei. Nella prospettiva giuspubblicistica si pone, in primo luogo, il problema dei modi in cui le fonti a contenuto tecnico-scientifico vengono ad essere prodotte, soprattutto per effetto del coinvolgimento sempre più frequente di organismi tecnici, nonché dell’efficacia transnazionale di tali norme. Si pone, in secondo luogo, la necessità di indagare le nuove possibilità di tutela offerte dalla tecnologia ai diritti costituzionali piuttosto che l’emersione di nuovi diritti emergenti dall’evoluzione tecnologica.
Aree di ricerca:
- Forme di produzione delle fonti a contenuto tecnico-scientifico
- Norme tecniche ed efficacia transnazionale della regolazione della tecnologia
- Diritti e tecnologia
- La transizione digitale fra Unione europea e ordinamento interno: la prospettiva del diritto pubblico
- La protezione dei dati personali
- Intelligenza artificiale e diritto.
- La cybersecurity
La tutela civile di minori e incapaci nella società digitale (IUS/01)
Responsabile: Benedetta Agostinelli
Il programma mira a sondare l’impatto delle nuove tecnologie nell’ambito delle relazioni private, specie di natura familiare, ed a rappresentare i profili critici dell’uso o abuso della rete da parte di categorie fragili, quali i minori e gli incapaci.
Il fenomeno, che coinvolge anche i fornitori dei servizi digitali, ha implicazioni giuridiche privatistiche di ampia e varia portata che impongono di verificare l’idoneità della regolazione eteronoma e dell’autonomia dei privati a tutelare i diritti personali (identità personale, immagine, riservatezza, oblio, dignità) degli utenti, in modo particolare i più vulnerabili, esposti nel web ad una facile lesione.
Aree di ricerca:
- Relazioni familiari e nuovi media
- Responsabilità civile per l’illecito on line
- Diritti della personalità e rete
- Cyberbullismo
Innovazione, preferenze e politiche di intervento (SECS-P/06)
Responsabile: Valerio Gatta
Il programma di ricerca mira ad analizzare le preferenze dei portatori di interesse nei confronti di innovazioni e riforme di tipo tecnologico, regolatorio, o nei modelli di business per diversi settori economici, pre o post implementazione, in modo da supportare il processo decisionale nel settore pubblico e privato. La metodologia di riferimento, basata sui principi della teoria microeconomica, farà uso delle tecniche più avanzate per la progettazione dello strumento di indagine, per l’acquisizione dei dati e per la modellizzazione degli stessi. Una volta identificato l’innovazione oggetto di approfondimento e il relativo campo di applicazione, sarà necessario acquisire dati primari, svolgere le opportune analisi e fornire un quadro conoscitivo rilevante e originale che possa
Aree di ricerca:
- Casi di studio per il settore pubblico
- Casi di studio per il settore privato
- Sviluppi metodologici per indagini di preferenze dichiarate e modelli a scelta discreta
- Sviluppi metodologici basati sul confronto tra tecniche avanzate
Politiche pubbliche (SPS/04)
Responsabile: Luca Germano
Il programma mira all’approfondimento di concetti analitici, teorie e strumenti dell’analisi delle politiche pubbliche. L’intento è di fornire gli strumenti per una analisi approfondita delle politiche pubbliche, non soltanto da un punto di vista meramente processuale ma anche indagandone cause, attori, fattori causali e contestuali, e di individuarne elementi di connessione con le strutture e le dinamiche politiche. Nel fare ciò, si promuoverà un approccio che, partendo da solide basi teoriche e attraverso l’impiego di disegni metodologici rigorosi, punti a suscitare interesse per l’analisi empirica di problemi complessi. A questo scopo, si favorirà l’elaborazione di accurati disegni di ricerca basati su una corretta individuazione dei problemi, una appropriata elaborazione delle ipotesi di ricerca e sulla loro successiva verifica empirica a partire da rilevanti fonti di dati, qualitativi o quantitativi.
Aree di ricerca:
- Politiche, politica e istituzioni
- Policy making process
- Policy change e livelli di governo
- Attori delle politiche pubbliche.
Regolazione ed effettività amministrativa (IUS/10)
Responsabile: Maria De Benedetto
La carenza di effettività è oggi la pietra d’inciampo del diritto che governa l’amministrazione e che costituisce la regola dell’ultimo miglio anche per il diritto penale e civile, in quando regge le amministrazioni che servono le funzioni giurisdizionali. Le conseguenze dell’ineffettività sono misurabili a livello di contenzioso, di corruzione, di costi di transazione e rilevano per la protezione di interessi meritevoli (pubblici e privati), per la prevenzione di rischi (ambientali, sanitari, etc.) e per le prestazioni di servizio pubblico. Le ragioni della inadeguata effettività possono riguardare la legislazione, che nasce istruita in modo approssimativo o poco trasparente, spesso non è applicabile, è concepita prescindendo dal dato organizzativo, non di rado è inattuata, generativa di condotte elusive, caratterizzata da violazioni che non vengono adeguatamente contrastate dai controlli previsti, produttiva di effetti indesiderati. Le ragioni possono anche riguardare le decisioni dell’amministrazione, le quali sono di frequente tardive, difensive, mal motivate, contestate, percepite ora come vessatorie e ingiuste, ora come troppo deboli, talvolta nemmeno attuate persino quando l’ordine di esecuzione arrivi da un giudice.
Il programma di ricerca si propone di promuovere attività di ricerca orientata all’effettività/ineffettività dell’amministrazione: in una visione integrata della filiera decisionale pubblica, che ne consideri cioè tanto il coté normativo che quello amministrativo; con una ampia apertura interdisciplinare (nelle scienze sociali, negli studi comportamentali, con riferimento alle evidenze statistiche, in ogni altro ambito di ricerca che possa rilevare per la regolazione); e con una attenzione ai profili storico-comparativi.
Aree di ricerca:
- Funzioni di regolazione, pianificazione, decisione, controllo, sanzione: loro effettività.
- La fiducia e l’effettività amministrativa.
- Effettività amministrativa nei settori di regolazione: sanità, fisco, ordine pubblico, edilizia, istruzione, concorrenza, servizi pubblici, etc.
